Gengive sanguinanti: cause e rimedi
Le gengive sanguinanti possono essere un disagio abbastanza ricorrente quando ci si lava i denti. Talvolta si tratta di un episodio isolato magari dovuto ad uno spazzolamento troppo energico soprattutto se si utilizza lo spazzolino manuale. Se però il sanguinamento tende a ripetersi con frequenza, allora potrebbe essere un segnale a cui prestare molta attenzione.
Una gengiva che sanguina potrebbe infatti essere sintomo di diverse problematiche dentali. È necessario, quindi, individuare rapidamente la ragione di questo sintomo onde evitare l’aggravarsi della patologia quale, ad esempio, la parodontite.
Di seguito andremo a scoprire quali possono essere le cause delle gengive che sanguinano e come porvi rimedio.
Gengive che sanguinano e altri sintomi da non sottovalutare
Prima di individuare le condizioni e le patologie più ricorrenti che portano ad avere gengive sanguinanti, elenchiamo brevemente anche i sintomi che molto spesso si presentano in concomitanza a questo fastidioso disturbo:
Gonfiore delle gengive
si tratta di un fenomeno molto comune e si riscontra quando le cellule di cui è costituita la gengiva si gonfiano di acqua formando delle tasche di liquido. Questa condizione, chiamata scientificamente ipertrofia gengivale, è un terreno fertile per l’insediamento e la proliferazione dei batteri che possono provocare un’infezione ai tessuti. L’infezione, a sua volta, alimenta il gonfiore delle gengive che appaiono edematose e talvolta anche dolenti.
Arrossamento delle gengive
quando il tessuto gengivale non è roseo bisogna sempre accertare le cause del cambiamento di colore. Una gengiva infiammata potrà apparire rossa o addirittura color porpora sia dopo aver lavato i denti sia in condizioni normali. Il rossore può esser accompagnato anche da ipersensibilità al caldo e al freddo e sensazione di mobilità dentale.
Presenza di pus
Questo sintomo può indicare la presenza di un ascesso gengivale e pertanto bisogna recarsi dal dentista con una certa urgenza. Il pus non è altro che una sostanza formata da batteri, globuli bianchi e detriti cellulari e solitamente è contenuto in piccolissime sacche a livello della gengiva. La presenza di questo liquido è solitamente segno di un’infezione o, meglio, è il modo in cui il nostro organismo tenta di arginarla, concentrando i batteri tutti in un punto per impedirne la diffusione.
Alitosi persistente
Un alito sgradevole può avere innumerevoli cause ma indica quasi sempre la presenza di batteri nocivi che alterano il microbiota del cavo orale (ossia l’equilibrio fra batteri buoni e dannosi).
Se questi o altri sintomi, come l’ipersensibilità al caldo o al freddo, il dolore durante la masticazione o lo spazzolamento, si manifestano insieme al sanguinamento gengivale, è consigliabile una visita di controllo dal dentista per risolvere tali problemi e prevenire potenziali conseguenze, come la perdita di uno o più denti.
Quali sono le cause delle gengive sanguinanti
Le cause del sanguinamento gengivale possono avere origine batterica o di diversa natura. Le prime sono le più ricorrenti e diffuse.
Quando, infatti, l’igiene orale è scarsa o comunque insufficiente, si favorisce la proliferazione dei batteri nel cavo orale che accumulandosi sulla superficie dei denti, negli interstizi fra un dente e l’altro o alla base di quest’ultimi, creano la placca. Se la placca non viene rimossa adeguatamente con lo spazzolino e il filo interdentale e tramite le sedute periodiche di igiene professionale, può diventare tartaro. I depositi di tartaro provocano l’infiammazione delle gengive fino ad arrivare alla gengivite.
La gengivite è una condizione diffusa, soprattutto nella popolazione con più di 37 anni, ma va curata con tempestività perché potrebbe facilmente degenerare in parodontite. Quest’ultima si verifica quando l’infiammazione provocata dall’infezione batterica si estende al parodonto (letteralmente l’insieme di tessuti che circondano il dente e che lo tengono vincolato all’osso mandibolare o mascellare). Ricordiamo che il parodonto è costituito da altri 3 elementi fondamentale, ossia:
- il cemento radicolare che riveste la radice del dente;
- il legamento parodontale che si trova all’esterno del cemento radicolare;
- il tessuto osseo alveolare a cui è vincolato il dente.
Quando l’infezione batterica dalle gengive, intacca gli altri componenti più profondi del parodonto, si può arrivare anche alla perdita del dente con conseguente danno estetico e funzionale.
Oltre, però, alle cause delle gengive sanguinanti di tipo batterico, si possono riscontrare anche altre cause molto eterogenee. Fra queste annoveriamo:
- condizione di stress prolungata. Lo stress ci induce a produrre cortisolo che a lungo termine abbassa le difese del sistema immunitario del nostro organismo e riduce la risposta antinfiammatoria, rendendo il cavo orale più permeabile alle infezioni. In molti casi chi sviluppa una parondite causata da stress cronico, riporta alti livelli di cortisolo nel sangue e nella saliva;
- spazzolamento troppo energico;
- carenze nutrizionali. La carenza della Vitamina C, ad esempio, può agevolare le gengive che sanguinano;
- gravidanza o pubertà. Durante la gestazione, i livelli ormonali alterati e, soprattutto, l’aumento del progesterone, rendono le gengive più irrorate di sangue e quindi maggiormente predisposte a contrarre infezioni;
- l’assunzione di alcuni farmaci come ad esempio la pillola anticoncezionale;
- la presenza di patologie croniche come il diabete;
- il fumo. A questo proposito, ricordiamo che, in caso di tabagismo, una visita dal dentista si rende necessaria anche quando riscontriamo un sanguinamento esiguo. Molto spesso, infatti, accade che i fumatori sottovalutino questo sintomo perché la nicotina riduce l’afflusso sanguigno alle gengive e pertanto riduce la presenza di sangue sullo spazzolino o nel lavandino. Le diagnosi di malattie parodontali e gengivali nei fumatori sono più tardive proprio perché l’entità del sanguinamento e del gonfiore sono inferiori alla norma.
Cosa fare in caso di gengive sanguinanti?
In caso di gengive sanguinanti si possono da subito adottare alcuni accorgimenti che consentono di alleviare il disagio legato a questo problema.
Per prima cosa occorre migliorare o intensificare le pratiche di igiene dentale quotidiana. Entro una settimana di uso corretto e assiduo di spazzolino, filo interdentale e scovolino dovrebbe riscontrarsi un netto miglioramento degli episodi di sanguinamento. In caso di gengive infiammate si può adottare uno spazzolino con setole morbide in modo da non lacerare la superficie gengivale. Inoltre, anche l’utilizzo di collutorio disinfettante può aiutare a disinfiammare le gengive e a disinfettare l’area lesa e sanguinante.
Occorre poi badare a non assumere alimenti con alto contenuto di zucchero, piccanti o molto acidi che porterebbero ad un aumento del fastidio così come il fumo e gli alcolici. Un’alimentazione corretta, ricca di vitamina D e C e di acidi grassi quali gli Omega 3 è fondamentale per avere gengive sane.
Quando preoccuparsi se le gengive sanguinano?
È indispensabile recarsi dal dentista nel caso in cui gli episodi di sanguinamento, arrossamento e gonfiore persistano oltre le due settimane. Agire subito è fondamentale per bloccare il processo infiammatorio che, se protratto nel tempo o sottovalutato può evolversi, anche velocemente, fino a portare alla perdita di uno o più denti. Ricordiamo che la parodontite può determinare anche l’impossibilità di praticare un impianto dentale.
Cosa fa il dentista quando ci sono le gengive sanguinanti?
Tramite l’utilizzo di una sonda parodontale e con l’ausilio di una radiografia, il dentista può facilmente diagnosticare le malattie del parodonto e verificarne lo stato di avanzamento. A questo punto si può programmare un piano terapeutico adeguato a risolvere il problema.
Come curare le gengive che sanguinano? Affidati a degli specialisti in igiene dentale Torino
Come abbiamo visto le gengive sanguinanti costituiscono un campanello d’allarme per la salute dentale. Il sanguinamento, così come il gonfiore o l’alterazione del colore, non sono sintomi trascurabili. La diagnosi precoce di gengiviti e parodontiti, effettuata da dentisti e specialisti in igiene dentale può scongiurare gravi conseguenze come la perdita di tessuto osseo e la caduta di denti.
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